La piscina di Villa Trianon

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25 di 48 Piscine

La monumentale Villa Trianon fu progettata per Lucy e Georges de Montgomery, figlio del Conte di Pembroke e diplomatico francese, secondo i principi architettonici ispirati al Rinascimento italiano. Nel corso della sua storia, la villa è stata una delle soste preferite della principessa Sissi, dimora del principe Danilo di Montenegro e abitata per anni dalla principessa Ouroussoff, moglie dell’ambasciatore russo a Parigi. Oggi appartiene a una coppia di spicco nel jet set e nell’imprenditoria internazionale.

La facciata principale si distingue per il volume curvo scandito verticalmente da due colonne in marmo rosso di ordine gigante. La terrazza semicircolare accompagna armoniosamente la villa al parco in stile italiano, collegata da una scenografica doppia scalinata che richiama le ville palladiane venete. L’illuminazione della facciata, progettata con corpi luminosi a luce radente, valorizza le forme architettoniche dal basso verso l’alto, creando suggestivi effetti notturni.

Il parco sottostante è disegnato con geometrie rigorose: cordoli in granito bianco delimitano aiuole di prato verde, mentre i vialetti regolari sono in ghiaino di marmo bianco. Al centro del percorso, una scultura femminile in marmo riprende la simmetria prospettica della villa. La scelta dei colori — il bianco degli elementi e il verde del prato, arricchito da due lecci secolari — rafforza l’armonia visiva del giardino all’italiana. Il parco si sviluppa su un terrazzamento chiuso fronte mare da una balaustra di colonnine tornite e scende verso il grande specchio d’acqua del secondo livello attraverso una doppia scalinata lineare, sostenuta da pilastri e colonne neoclassiche, a formare un elegante ninfeo con esedra.

Le scarpate della scalinata, avvolte da rampicanti verdi, minimizzano l’impatto costruito e sembrano tuffarsi nell’acqua della grande piscina a bordo sfioro. L’illuminazione a LED, interna ed esterna, trasforma la piscina in un elemento scenografico anche di notte. Sul lato opposto, un’esedra centrale, in continuità con il ninfeo, ospita giochi d’acqua e effetti luminosi che interrompono armoniosamente la regolarità del disegno. Lastre di pietra tagliate su misura creano il camminamento perimetrale.

Se il parco prospiciente la villa conserva il rigore neoclassico, le scarpate digradanti verso il mare presentano un aspetto più naturale e pittoresco: macchia mediterranea lasciata quasi spontanea, essenze floreali dai colori vivaci e vialetti in pietra irregolari.

Il filo conduttore del progetto di recupero riflette perfettamente lo stile della proprietaria, sintetizzato nella sua affermazione: “Per me la bellezza è un credo e l’arte un modo di vita”. Anche gli interni della villa, neoclassici, confermano questo imprinting, valorizzando il gusto originale e la preziosa collezione d’antiquariato di famiglia.


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